Tropea: origine ed evoluzione
Da roccaforte bizantina a città marittima, patrizia e demaniale fiorente sotto le numerose dinastie che nel corso dei secoli ha subito modifiche architettoniche e del tessuto viario generate da eventi naturali e antropici
Tropea ha avuto origine come vero e proprio centro abitato intorno alle fasi finali dell’età Tardoantica (VI-VII secolo), allorquando la presenza del vescovo ha sortito l’effetto di poleogenesi. La nascita e lo sviluppo considerevole della Massa Trapeiana, insieme di fondi rustici (i futuri casali) di proprietà della Chiesa di Roma gestiti da un Conductor con propri coloni ed enfiteusi, ha determinato la formazione di una civitas con proprie cariche curiali e magistrature, nonché di una diocesi. Proprio in un periodo di forte crisi politico-militare conseguente alla Guerra Gotica (535-553), Tropea sarà fortificata come roccaforte strategica insieme a Reggio, Amantea e Gerace per ordine del generale bizantino Belisario. In mezzo a tutti questi sconvolgimenti, la figura del vescovo ha rappresentato l’unica autorità amministrativa verso cui la comunità poteva far riferimento, non solo da un punto di vista spirituale. Sicuramente durante i periodi in cui Tropea subì delle parentesi arabe 840-885, 946, 985, le autorità bizantine distribuirono gli spazi urbani (area militare, religiosa, amministrativa e commerciale).
A partire dall’Alto Medioevo Tropea diverrà una roccaforte protesa sul Tirreno, con un sistema difensivo con alte mura, porte fortificate e dal Castello. L’insenatura naturale tra la rupe e lo scoglio di San Leonardo fungerà da accesso riparato per le attività portuali, sia commerciali, marinaresche e militari. Con l’arrivo dei Normanni, la nuova Cattedrale sorgerà in un punto emblematico della città, fra il Castello, la Porta di Mare e la Regia Corte Bagliva (dove oggi sorge l’Antico Sedile). Col susseguirsi delle diverse dinastie dominanti nel Regno di Napoli (Svevi, Angioini, Aragonesi, Austriaci, Spagnoli, Borboni) nella libera città demaniale di Tropea giungeranno ricche famiglie appartenenti all’aristocrazia mercantile che edificheranno i loro palazzi patrizi a strapiombo della rupe e in prossimità delle chiese e dei conventi. Proprio il sistema dei conventi (fuori le mura): San Francesco di Paola, Carmelitani scalzi, Santa Maria del Soccorso, Frati Riformati (Annunziata), Frati Minori (Sanità), Agostiniani (Rosario), che insieme al Santuario di Santa Maria dell’Isola andrà a formare la “cintura sacra” ne delimiterà lo spazio tra il contado e il contesto urbano (dentro le mura). Prima del terremoto del 5 febbraio 1783, il centro storico di Tropea, pluristratificato in appena 7 ettari quadrati, era un agglomerato di case, fabbricati, palazzi patrizi (elevati pure su 6 piani), chiese e conventi. Non esistevano strade larghe o piazze, ma solo lo slargo di fronte l’Antico Sedile denominato “Piazza Maggiore” ma molto più ristretto rispetto l’attuale Piazza Ercole. Dopo questo sisma, che danneggiò gran parte della città, per opera dell’ingegnere Ermenegildo Sintes furono ricavati una ventina di larghi dalla demolizione dei palazzi pericolanti (Largo Galluppi, Largo Gesuiti, Largo Padre di Netta) e sarà aperta la terza porta (Porta Nuova) in corrispondenza dell’inizio del Corso Vittorio Emanuele III. Tra il 1825 e il 1876 iniziò il processo demolitivo del Castello (attuale Palazzo Toraldo), delle Mura (Via Margherita di Savoia) e della Porta Vaticana (Largo Villetta del Cannone). Tra il 1885 e il 1893 si avviò la demolizione degli edifici in asse da Piazza Ercole fino all’attuale Affaccio Raf Vallone, fu eliminata la Chiesa di San Giorgio e sventrati o dimezzati i palazzi Naso, Caputo, Mirabelli e Barone.
Dopo il terremoto del 1905 la facciata della chiesa di Santa Maria dell’’Isola subì un grave crollo e in seguito fu ricostruita con l’attuale stile, con il campanile centrale e le guglie piramidali. Tra il 1926 e 1931 la Cattedrale, che fino ad allora poteva essere contemplata tra le chiese più belle e ricche del Meridione, fu interamente rimaneggiata per riportarla allo stile medievale (semplice e austero). Nel 1929 fu demolita la Porta di Mare e il Bastione della Munizione (attuale Belvedere del Vescovado).