La Congrega dei Nobili
La Congregazione Nobile dei Bianchi di San Nicola fu fondata a Tropea alla fine del XIV secolo e operò in essa fino al secondo dopoguerra attraverso numerose opere di carità e solidarietà sociale verso i più bisognosi. Essa riuniva quasi tutte le famiglie aristocratiche della Città, che a metà del Cinquecento erano più di sessanta, in nome di un fervente sentimento religioso e di uno spiccato spirito di aggregazione. In oltre cinque secoli di attività, durante i quali in virtù del culto per la santa patrona aggiunse al suo nome la dicitura “Sotto il titolo della SS. Vergine di Romania”, la Congrega ha esercitato un ruolo fondamentale all’interno della comunità tropeana sostenendo concretamente, tra l’altro, il restauro di edifici di culto, la fondazione del primo ospedale, nonché la costruzione della Cappella dei Nobili.
Piccolo gioiello barocco nel cuore del centro storico di Tropea
Situata accanto a Palazzo Sant’Anna, sede del Municipio, la cappella, realizzata tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, è ad aula unica totalmente decorata a fresco con una fantasia di putti e figure a monocromo su fondo oro, tipicamente barocco, culminante nella volta a schifo in cannucciato con le immagini della Trinità come a sostenerla, ciò voluto dalla nobile famiglia committente dei Braccio e ricordato da un’iscrizione in latino incisa su una lapide marmorea con stemma sovrastante posta sulla porta d’ingresso. Posizionato al centro della parete est, tra due finestroni che si aprono sul porto di Tropea, è l’unico altare in legno dipinto a finto marmo dedicato all’Annunciazione, raffigurata nella pala incorniciata da due coppie di colonne tortili con capitelli corinzi dorati sostenenti un timpano spezzato. Sulla parete opposta si apre la cantoria, cui si accede dalla piccola sagrestia per mezzo di una scaletta, e ospitante il pregevole organo a canne secentesco in legno dipinto con inserti dorati.
Le sette feste della Madonna
La decorazione é completata dalle copie dei sette dipinti che adornavano un tempo il piccolo oratorio e i cui originali sono tuttora esposti al Museo Diocesano di Tropea. Le tele descrivono gli episodi principali della vita della Vergine: tra queste la più antica e più pregevole risulta essere la già citata “Annunciazione”, che risale alla fine del XVI secolo, ma della quale nulla si sa circa l’autore e la committenza. Nel XVII secolo vengono invece realizzate cinque delle sei tele poste sulle pareti laterali della chiesa al di sopra degli scanni e all’interno delle cornici in gesso: “La presentazione di Maria al Tempio”, “La Visitazione a Sant’Elisabetta”, “La presentazione di Gesù al Tempio”, “L’Assunta” e “L’Immacolata” (copia speculare dell’“Immacolata Concezione” di Pietro da Cortona), tutte chiaramente provenienti dalla stessa bottega, probabilmente napoletana, incaricata dalla nobile famiglia Pelliccia-d’Afflitto, il cui stemma è riportato in calce ad ogni opera. L’ultima tela in ordine cronologico è “Il bagno di Maria bambina” eseguita nel 1791 dal pittore tropeano Iacopo Ruffa per la famiglia Mottola.
La Congrega oggi
La realizzazione di queste copie si deve alla Congrega, ricostituita grazie al decreto emesso dal Vescovo Luigi Renzo nel 2018 e della quale fanno parte i discendenti delle famiglie nobili ancora esistenti, i cui titoli e privilegi non esistono più, ma i cui intenti restano comunque invariati pur essendo profondamente cambiati i tempi in cui operano, anzi si arricchiscono attraverso programmi di divulgazione culturale a vari livelli.