Il patrimonio bibliografico e archivistico di Tropea
La storia civile e religiosa della città tirrenica custodita negli antichi testi di due importanti collezioni private e nella biblioteca diocesana, luoghi centrali del futuro della memoria
La Biblioteca Diocesana è il risultato di successive fusioni di raccolte librarie di varia provenienza, non solo ecclesiastica, confluite all’interno del nucleo originario, costituito da testi di diritto canonico, teologia, filosofia, letteratura patristica, liturgia, ma anche testi scientifici, matematici, letterari. A tali testi si unirono quelli della biblioteca dei Vescovi, comprendente i libri di Monsignor Michelangelo Franchini, Monsignor Luigi Vaccari e Monsignor Domenico Taccone Gallucci, che era collocata presso il palazzo vescovile di Largo Vaccari, sede otto-novecentesca dei presuli tropeani. Don Francesco Mottola, rettore del Seminario tra il 1929 e il 1942, cercò di incrementare la biblioteca, chiedendo ai parroci della città di donare le loro raccolte private all’Istituto, cosa che fecero negli anni a venire Don Saverio Cortese, parroco della Chiesa di Santa Caterina e Don Vincenzo Laureana, sacerdote della vicina Parghelia. Ma il fondo raddoppiò la propria consistenza negli anni Cinquanta, durante il presulato di Monsignor Agostino Saba, grazie alla donazione di quasi tutta la Biblioteca dei Conti Scrugli di Tropea, raccolta ricca di testi giuridici, storici e archeologici di grande interesse, costituita tra Sette e Ottocento, ad opera di due canonici esponenti della famiglia. Da segnalare inoltre la presenza di sei corali in pergamena dell’inizio del XVI sec. e un nutrito numero di cinquecentine e seicentine.
Ricollocato presso la Curia Vescovile di Mileto, vi è poi l’Archivio Storico Diocesano, che conserva manoscritti e documenti relativi alle vicende religiose e sociali di Tropea e di tutta la Diocesi. La sua consistenza è di circa 650 buste e registri e 10 pergamene (secoli XVII-XVIII) con estremi cronologici compresi tra il 1500 e il 1979, ed è costituito da volumi di processi di beatificazione (1709-1915), atti capitolari, curiali e patrimoniali, visite pastorali, benefici, platee di beni e censi, ordinazioni e tonsure.
L’Archivio Toraldo di Francia, custodito presso il seicentesco palazzo Toraldo di Francia in via Lauro, conserva materiale relativo alle vicende delle due famiglie che vantano autorevoli esponenti del potere ecclesiastico e politico sin dai tempi più antichi, ed è pertanto una raccolta estremamente rilevante per la storia della città. Le origini delle nobili famiglie Toraldo e di Francia risalgono infatti l’una ad un Landolfo, arrivato nel Regno di Napoli al seguito di Federico II, l’altra ad ascendenti francesi. Alfonso Toraldo si stabilì a Tropea alla fine del XIV sec., la famiglia di Francia è attestata, invece, nel 1558 con un Giovan Battista. L’archivio comprende 37 pergamene dei secoli XIII-XVIII, tra cui privilegi angioini, 4 libri manoscritti di memorie dei secoli XVII-XIX, un registro di copie notarili autentiche relative alla famiglia Adesi, iscritta al Sedile dei Nobili di Tropea sin dal 1266, e 18 buste di carteggio della famiglia Toraldo dei sec. XVII-XIX.
Conservato presso il Palazzo Toraldo sito in Largo Lydia Toraldo Serra, è infine l’Archivio Toraldo Serra, fonte insostituibile per studi e approfondimenti. È costituito da manoscritti, pergamene, atti privati, contabilità e documenti riguardanti non solo le vicende di famiglia dei marchesi Toraldo Serra, ma anche quelle della città e del suo territorio. Il fondo documentario è costituito da 50 pergamene dei secoli XIV-XIX, 100 buste dei secoli XIV-XX, 4 volumi e un Libro dei notai antichi del 1790. Rilevanti sono due Libri dei Privilegi della Città di Tropea del 1560 e del 1576.