Un paesaggio da scoprire
La zona collinare della Costa degli Dèi è caratterizzata da una natura rigogliosa quasi del tutto incontaminata all’interno della quale si aprono passaggi tra il verde e i corsi d’acqua tutti da esplorare e valorizzare, adatti agli appassionati delle escursioni, ma anche a turisti principianti incuriositi e affascinati da un magnifico territorio che regala punti di vista e prospettive sempre nuove da cui poterlo ammirare e apprezzare. In virtù di tutto questo sono nate e cresciute realtà associative che si occupano di sistemare e rendere fruibili itinerari sconosciuti in modo non soltanto che diventino accessibili a tutti, ma anche per insegnare il rispetto per il mondo che ci circonda e poter in qualche modo tutelarne la bellezza e l’integrità.
La Valle dei Mulini
Questa passeggiata nasce da un’iniziativa dell’istituto culturale ICRE in collaborazione con il comune di Spilinga, ad ovest del quale scorrono due piccoli torrenti che confluiscono nella fiumara Ruffa, risalendo il corso dei quali si incontrano i resti di nove mulini. Databili tra il VII e il X sec., questi vennero perfezionati dagli arabi per rimanere in funzione fino agli anni ’50, rappresentando una risorsa fondamentale per l’economia del luogo e per i suoi abitanti, che potevano raggiungerli a piedi o a dorso d’asino attraverso numerose mulattiere. La zona ha un consistente patrimonio faunistico che annovera tassi, cinghiali, volpi, donnole, gufi, barbagianni, e una flora straordinaria comprendente le piante tipiche della macchia mediterranea quali alloro, mirto, finocchio selvatico, corbezzolo e le particolari Orchis italica, un’orchidea selvatica nota anche con il nome di uomo nudo, e Woodwardia Radicans. Questa felce preistorica gigante, le cui fronde arrivano fino a tre metri, tipica delle zone tropicali, è presente in grandi quantità lungo la fiumara per le favorevoli condizioni climatiche che garantiscono un’elevata umidità, temperature tra i 10 e i 25 gradi e una scarsa illuminazione diretta. Diffusa nel Monte Poro e in Aspromonte, se ne possono trovare esemplari anche in alcune parti della Sicilia e della Campania.
Il Cammino di Ulisse
Si tratta di un percorso ad anello lungo 6 Km, reso praticabile da Carmelo Staropoli e dall’associazione Mare Vitae di Zambrone, che si snoda sia su asfalto che su sterrato intorno a Caria, frazione di Drapia, sulle colline alle spalle di Tropea, ed offre la possibilità di immergersi non soltanto nella natura, ma anche nella mitologia. La denominazione scelta, infatti, si rifà alla leggenda secondo la quale Ulisse approdò sul litorale di Capo Vaticano o sulla spiaggia di Formicoli, e da qui, accolto da Nausicaa, venne condotto dal Re dei Feaci Alcinoo, padre della fanciulla. Si narra che la corte si trovasse nei pressi di Caria, ragione per la quale tutto il sentiero diventa un omaggio al mito con il belvedere detto appunto Trono di Alcinoo, e l’imponente ulivo secolare intitolato alla splendida principessa. Si parte dal Castello Galluppi, per poi ritornarvi, attraverso un cammino non particolarmente difficoltoso che dal paese scende verso la fiumara Ruffa, ricca di fauna e di flora selvaggia. Da qui si risale tra querce, castagni, rovi di more selvatiche, incappando in vecchi frantoi e casolari abbandonati, in fossili incastonati nella roccia, a riprova di come, in un passato molto remoto, la zona fosse sommersa dal mare, e rimanendo incantati dalle straordinarie vedute panoramiche che si aprono sulla vallata incorniciata tra Spilinga e Caria e sul mare costellato dalle Isole Eolie, che al tramonto sono avvolte dal porpora del sole che si scioglie all’orizzonte.
Sentiero Mare-Monti CAI 715
Il percorso si inerpica per circa 11 km a partire dal lungomare di Joppolo dominato dalla cinquecentesca Torre Parnaso, parte del sistema di avvistamento realizzato da Pietro da Toledo per la difesa delle coste del Regno di Napoli dalle scorribande saracene. Il tragitto, che supera i 700 m di dislivello, è riservato ai camminatori sufficientemente esperti e attraversa gli abitati arroccati di Joppolo e della sua frazione Caroniti, contraddistinti da stradine in granito, per culminare in località Monte Poro, dove tra pini e castagni sorge, dalla seconda metà dell’800, il Santuario della Madonna del Carmelo, luogo di pellegrinaggio per i fedeli di tutto il circondario. Il sentiero, disseminato di fonti pubbliche (La Pineta, A Vecchia, Mbarcaturi, Romania e Madonna del Carmine) presenta ampie terrazze da cui poter contemplare gli scenari mozzafiato che si aprono sul golfo di Gioia Tauro, sulle isole Eolie e sullo Stretto di Messina.
La Via del Grano e il Passo dei Micenei
Nel comune di Zambrone opera dal 2020 Mare Vitae per promuovere attività di recupero e di protezione dell’entroterra con tutte le sue risorse e caratteristiche, sia naturali che d’interesse storico, al fine di far conoscere e vivere gli spazi più nascosti e incantevoli che l’abbandono ha celato. Il primo passo in tale direzione è stata la creazione de La Via del Grano, cammino che, partendo dal centro abitato, si sviluppa interamente su viottoli sterrati per circa 6 km attraverso quelle che un tempo erano distese di oro giallo alternate a fitta vegetazione, dove insistono i resti di due antichi mulini e vecchi granai in breste, mattoni di terra e paglia. A quest’itinerario ha fatto seguito il Passo dei Micenei, ispirato dalle campagne di scavo archeologiche che hanno interessato la zona e che hanno portato alla luce vari frammenti di vasi dipinti cretesi, testimonianza di un’assidua frequentazione dei locali con quell’antica civiltà. Si parte dalla Marina percorrendo la strada asfaltata per 1,5 km per poi continuare su terra battuta per 4 km fino al paese posto a 222 m, una fantastica terrazza da cui godere dei bellissimi tramonti sul mare, con Tropea e lo Stromboli a fare da sfondo. Un ulteriore passaggio sarà quello di lavorare in sinergia con altre associazioni per creare simili percorsi a Zungri e nel ricadese.