Volu du Corvaru e la Gabba Turchi
Sperduto anfratto roccioso a picco sul mare dove nidificano corvi e uccelli marini fiancheggiato da una ingannevole scogliera a fior d’acqua
L’ultima spiaggia nella costa meridionale, poco prima della foce del torrente Vitrano, confine naturale fra Tropea e Santa Domenica (frazione del Comune di Ricadi), nel gergo locale prende la denominazione di “Volu du Corvaru”. Con ogni probabilità ciò è dovuto alla secolare presenza di corvi e gazze che nidificano sull’ampia falesia sovrastante, dove si lanciano in volo sulla spiaggia emettendo il loro tipico verso. Vi abbiamo anche falchetti, rapaci notturni e diverse specie di uccelli marini. La roccia chiara e altissima ripara dai venti rendendo piacevole prendere il sole anche fuori stagione balneare nelle piccole spiagge raggiungibili facilmente dall’attigua Baia di Riaci.
Nel mare, da un lato, c’è una scogliera leggendaria, di poco sotto il pelo dell’acqua, che nel suo nome “Gabba turchi” rievoca il periodo delle incursioni turchesche, quando le navi corsare minacciavano i centri costieri e assalivano le imbarcazioni locali. La narrazione popolare tramanda che alcuni marinai tropeani mentre cabotavano la costa per rientrare a Tropea furono sorpresi da una nave di pirati barbareschi, intenti a catturarli per venderli come schiavi. Subito i marinai tropeani cominciarono a remare verso un’insenatura stretta e frastagliata da scogli a fior d’acqua, poco visibili ai navigatori non esperti del luogo. Una volta superato lo stretto spazio fra due scogli riuscirono a raggiungere la costa salvandosi dai pirati, che invece, durante l’inseguimento si incagliarono sugli scogli facendo urtare lo scafo fino ad affondare. I pirati turcheschi, furono così “gabbati” ossia scherniti, beffati dai marinai tropeani, ecco perché quest’area porta ancora oggi il nome di “Gabba turchi”.