La manifestazione celebrante l’epopea della lotta e della vittoria del popolo tropeano per scongiurare il pericolo dal giogo feudale
Si è fatta attendere due anni, ma alla fine la manifestazione celebrante l’epopea della lotta e della vittoria del popolo tropeano per scongiurare il pericolo dal giogo feudale è tornata all’insegna della rinascita e della speranza. La settima edizione della Parata Storica rievocante la liberazione di Tropea dal principe Ruffo del 1615 ha riacceso l’entusiasmo dei cittadini e dei tanti visitatori del Borgo dei Borghi in un tripudio di gioia, canti, colori, balli, squilli di trombe, rulli di tamburi e scoppi d’archibugi. Una magnifica sfilata per le vie del centro storico del gruppo storico degli Archibugieri del Santissimo Sacramento di Cava dei Tirreni ha dato inizio all’evento alle 17:00. Nel contempo, il gruppo dei figuranti ha dato sfoggio dell’eleganza dei costumi seicenteschi dai balconi dei palazzi patrizi intorno Piazza Ercole, addobbati a festa con fiori e stendardi con poesie celebranti Tropea. Dopo l’arrivo solenne degli Archibugieri disposti in parata militare dinnanzi l’Antico Sedile di Portercole è cominciata la rievocazione vera e propria, Francesca Medile in qualità di banditrice ha esposto alla vasta platea gli avvenimenti che all’epoca dei fatti minarono i destini della città tirrenica, della reazione coesa dei tropeani e della vittoria legale ad opera dei giuristi “liberatori della Patria” Luigi Lauro, Ferdinando d’Aquino e Tommaso Giovanni Pelliccia. Dopo la trionfale celebrazione della libertà riottenuta il soprano Gemma Fazzari accompagnata al piano da Francesco Pata ha deliziato il pubblico con arie liriche barocche e subito dopo il Gruppo Folk “Città di Tropea” insieme al maestro Silvano Monteleone hanno dato vita a balli e canti popolari come all’epoca della grande festa. Il grande corteo storico composto dagli Archibugieri, dai figuranti in costumi nobiliari, dal Gruppo Folk “Città di Tropea” ha poi risalito il Corso per sfilare nella nuova Piazza Vittorio Veneto per poi proseguire da Via Umberto I fino alla Piazza del Cannone, dove lo scoppiettante spettacolo finale degli Archibugieri ha chiuso l’evento rievocativo e celebrante l’antica e nobile bellezza di Tropea.
Tropea tornò libera per la sua bellezza, oggi la sua bellezza funge da monito per preservar il secolare retaggio culturale del Borgo dei Borghi, un’aura di sacralità che difende e sancisce un patto di fratellanza fra i figli di un angolo di paradiso lambito dalle onde del Tirreno, di quel mare che più volte ispirò l’animo inquieto e mistico di Don Francesco Mottola, che il prossimo 10 ottobre sarà beatificato.
Un sentito ringraziamento agli sponsor, ai comuni limitrofi per il patrocinio morale, al corpo di Polizia Urbana e alla Protezione Civile, ai ragazzi dello staff di Libertas, all’Istituto d’Istruzione Superiore di Tropea, all’Associazione Commercianti, alla Pro Loco, ai tecnici dell’impianto fonico, alla sartoria teatrale di Maria Capalbo e di Rita Mazzitelli, agli amici dell’associazione Libertas e a tutti i cittadini che ogni anno si prodigano per la buona riuscita dell’evento. Particolare ringraziamento alla blogger promotrice territoriale Maria Celebre, alla stampa, Gazzetta del Sud, Il Quotidiano della Calabria, LaCNew24, Rai3 Regione e Tropeaedintorni.