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Pasta di mandorle infornata e la sarsa natalizia

Due piatti peculiari delle festività, i sapori del dolce e del salato componenti essenziali delle tredici portate della cena della Vigilia di Natale

Tradizione peculiare legata alle festività natalizie a Tropea è la preparazione di tredici pietanze “i tridici cosi per la cena della Vigilia di Natale, quando nell’intimo clima familiare si celebra insieme la gioia della notte Santa. Fra le varie portate della cena della Vigilia non può mancare a sarsa, un piatto tramandato di generazione in generazione, che richiede per le sue fasi preparative grande impegno e passione. Si comincia tagliando una zucca e delle melanzane a fettine, salandole per far perdere l’acqua di vegetazione, dopodiché si infarinano e si friggono in olio d’oliva, si prosegue friggendo anche il baccalà, pure questo infarinato. In una ciotola ceramica ampia e fonda si pongono i fritti a strati, alternandoli in modo omogeneo. In un pentolino si soffrigge l’aglio, l’olio e il peperoncino, per poi aggiungere abbondante mollica sbriciolata di pane raffermo e si lascia imbiondire. Il composto si adagia sulla frittura e subito dopo si versa, a cucchiaiate, un buon aceto rosso ben caldo, si lascia così riposare una notte prima di degustare.

Per la pasta di mandorla si amalgamano 1 kg di mandorle sbucciate e finemente tritate, 600 gr di zucchero, 4 uova e cannella in polvere. Successivamente si formano dei piccoli rombi e si pongono su una base di ostia per poi infornarli a 180 gradi per circa 10 o 15 minuti, una volta raffreddata la pasta di mandorle si cosparge di zucchero a velo o si ricopre con glassa di zucchero.